LA DISCARICA

Fin dal 1993 la discarica controllata realizzata e di proprietà del Consorzio Industriale di Villacidro, gestita dalla Villaservice Spa, accoglie rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi. Costruita sopra uno spesso strato di argilla pressoché impermeabile ai liquidi e ai gas, a sua volta ulteriormente protetta da bande di politene ad alta densità termosaldate e da uno strato di tessuto-non-tessuto, dotata di numerosi pozzi spia per il monitoraggio del suolo e della falda acquifera sottostante, è suddivisa in due moduli, ciascuno dei quali può raggiungere un volume massimo di circa 750mila metri cubi.

Il primo modulo ha raggiunto tale limite nell’estate del 2006, quindi è stato incapsulato con uno spesso strato di argilla impermeabile ed infine vi sono stati realizzati una ventina di cosiddetti “pozzi di captazione”, costituiti da tubi cilindrici in politene dritti e vuoti, recanti piccole fessure su tutta la superficie, inseriti verticalmente attraverso buona parte dell’altezza del modulo, nella cavità ottenuta per azione di una trivella. L’estremità inferiore dei tubi è cieca, mentre quella superiore fuoriesce di mezzo metro dal suolo ed è dotata di una valvola di chiusura alla quale si raccorda un tubo di diametro inferiore che corre fino a una stazione di raccolta e recupero posta alla base del modulo, convogliandovi un biogas al 50% circa di metano che si forma continuamente per putrefazione anaerobica dei rifiuti organici all’interno della discarica ed entra nei pozzi di captazione attraverso le fessure già descritte.

Il secondo modulo, attualmente in esercizio, analogamente al primo sarà incapsulato e da esso sarà estratto del biogas attraverso pozzi di captazione già allestiti, e questo sarà convogliato alla citata stazione di raccolta e recupero attraverso una stazione intermedia, anch’essa già realizzata.

Nella citata stazione di raccolta e recupero il biogas caldo in arrivo dal sottosuolo è raffreddato a -2°C: ciò consente la condensazione dell’acqua presente e, con essa, l’abbattimento dei gas indesiderati in essa solubili, nonché di gran parte delle polveri presenti.

Il biogas è poi ulteriormente purificato per passaggio in un separatore a vortice e in appositi filtri a sabbia, quindi è immagazzinato in un gasometro a pallone elastomerico. Questo è protetto da un guscio anch’esso sferico costituito da uno spesso telo in politene mantenuto teso per insufflazione continua, nell’intercapedine fra i due involucri, di aria a pressione di qualche millibar superiore a quella atmosferica. Siffatto gasometro ha una capacità di cinquemila metri cubi ed il biogas in esso immagazzinato può infine essere recuperato per combustione in due motori endotermici a cogenerazione da 1 MW ciascuno dotati di alternatore, che producono energia elettrica ed energia termica.